lunedì 29 ottobre 2018


 


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     GIORDANO BRUNO

Secondo Giordano Bruno l'infinità dell'universo viene collegata all'infinità dell'essere, rappresentata da Dio. Se entrambi sono infiniti, essi coincidono: scoprendo qualcosa in più sull'universo, scopriamo anche di più anche su Dio. Con queste forme di una futura rivoluzione scientifica, Bruno contesta l'ottusità della Chiesa e propone un nuovo modo di pensare. Dio si trova in ogni cosa, in ciascuno di noi, dal momento che siamo tutti parte dell'universo.

Il principio originale di Bruno è tutto ciò che si trasforma nell'effetto, causa invece è ciò che ha influenza sull'effetto ma non è legato ad esso. Dio coincide con il mondo, con l'universo e tutto è animato. L'universo è fisso e immutabile, ma richiude in sè il divenire. Poichè quello che contiene cambia, Bruno sosteneva la pluralità dei mondi.


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LA CIBERNETICA:

 Il termine “cibernetica” fu coniato dal matematico Norbert Wiener che lo derivò da una parola greca che significa “pilota”. La ciberneticastudia i meccanismi con cui uomini, animali e macchine comunicano con l’ambiente esterno e lo controllano. Si tratta di una scienza prettamente multidisciplinare che ha forti interazioni con molte altre discipline ed aree tecnologiche: filisofia, psicologia, matematica, biologia, fisica, intelligenza artificiale, teoria dei controlli, teoria delle comunicazioni, robotica. La cibernetica studia dunque i meccanismi di comunicazione e
di interazione negli esseri viventi, sia allo scopo di aumentare le conoscenze di tali meccanismi, sia per derivarne modelli che possono essere riprodotti artificialmente. 

lunedì 22 ottobre 2018

BLADE RUNNER

 Blade Runner è un film di genere azione, fantascienza del 1982, diretto da Ridley Scott, con Harrison Ford e Rutger Hauer.
 Los Angeles, 2019, in un futuro tecnologico caratterizzato dalla decadenza urbana e sociale il detective Rick Deckard (Harrison Ford), un poliziotto specializzato nella caccia di androidi, viene incaricato di trovare e uccidere 5 replicanti che sono fuggiti da una colonia spaziale e si sono rifugiati sulla Terra. Mentre Deckard è all’inseguimento dei replicanti è attratto da una donna misteriosa (Sean Young) che potrebbe far vacillare le sue certezze.

 

 

BACONE: PENSIERO E TEORIA DEGLI "IDOLA"

 Scienza e potenza coincidono = si può agire sui fenomeni solo quando se ne conoscono le cause.

Propone l’importante distinzione tra:

  • Anticipazioni della natura = nozioni ricavate da pochi dati abituali e su cui l’opinione comune dà facilmente assenso
  • Interpretazioni della natura = derivano da un’indagine che si svolge dalle cose stesse secondo i mod adeguati. Costituiscono il vero metodo, il quale è un novum organum, uno strumento nuovo ed efficace per il raggiungere a verità.
Teoria degli idola. La sua prima funzione è quella di rendere coscienti gli uomini di quelle false nozioni che ingombrano la loro mente e aprono loro la strada verso la verità. Esistono 4 generi di idoli:

  • Idoli della tribù (idola tribus) fondati sulla stessa natura umana e dipendenti dal fatto che l’intelletto umano mescola sempre la propria natura con quella delle cose, deformandola e trasfigurandola
  • Idoli della spelonca (idola specus) derivanti dalla natura dell’anima e del corpo del singolo individuo o dalla sua educazione e dalle sue abitudini, o da casi fortuiti
  • Idoli del foro o del mercato (idola fori) dipendenti da reciproci contatti del genere umano e insinuatisi nell’intelletto per via delle combinazioni improprie delle parole e dei nomi
  • Idoli del teatro (idola teatri) che penetrano nell’animo umano per opera delle diverse dottrine filosofiche e delle pessime regole di dimostrazione.

giovedì 18 ottobre 2018

GALILEO GALILEI: FILOSOFIA E METODO SCIENTIFICO

L'attività scientifica di Galiliei si sviluppa fra la matematica e la fisica apprese nella giovinezza a Pisa e l'astronomia praticata con successo a Padova grazie all' impiego del cannocchiale, uno strumento innovativo, che permette di vedere le stelle e galassie mai osservate prima e di conoscere che vi sono satelliti e pianeti simili alla terra. Le osservazioni astronomiche compiute nel 1609-10 smentiscono la tesi aristotelica della perfezione dei corpi celesti e confermano, al contrario, la teoria eliocentrica di Copernico. La attività scientifica di Galilei lo porta a scontrarsi con i teologi cattolici che richiederanno una sua condanna per eresia. Galilei si difende sostenendo che la natura e la bibbia sono entrambe opera di dio e che la prima può essere conosciuta direttamente dalla scienza tramite l'osservazione. In caso di dissidio fra scienza e scrittura bisogna basarsi, nell'ambito della conoscenza, sulla prima, perché la seconda non si pone il problema dello studio del mondo ma quella della salvezza dell'anima. La lotta contro le imposizioni della teologia sulla sienza si accompagna a una più generale critica dell'autorità della tradizione (identificata con le teorie di Aristotele): la ricerca deve basarsi sull'osservazione e sul ragionamento, non su ciò che ci viene tramandato dal passato. La scienza deve procedere per sensate esperienze e necessarie dimostrazioni, ovvero unendo l'osservazione sperimentale e le teorizzazioni matematiche, le prove che raccolgono con l'esperienza e le dimostrazioni rigorose della matematica. Viene così a configurarsi il metodo ipotetico-deduttivo che sarà alla base della scienza moderna: lo scienziato interroga attivamente la natura per trarne dei dati, che misura poi con appositi strumenti e traduce in formule matematiche. Per trovare conferma delle sue ipotesi, riproduce quindi fenomeni nell'esperimento, che può essere anche mentale. Lo scienziato deve tenere conto, inoltre, del carattere costruito dell'esperimento e della dimensione comunque astratta del sapere scientifico che deve prescindere dalle imperfezioni accidentali sempre presenti nella realtà concreta. - Grazie al suo metodo scientifico Galileo pone le basi della meccanica e della dinamica moderna, con la sua definizione di principio di inerzia e dei principi sulla composizione dei movimenti. Nella concezione galileiana del mondo la natura è vista come un libro scritto in caratteri matematici, e pertanto accessibile alla scienza: i suoi aspetti quantitativi sono risolvibili in equazioni matematiche( le qualità primarie dei corpi). Mentre le qualità secondarie dei corpi  sono prive di interesse scientifico. La conoscenza cui gli uomini possono pervenire tramite il metodo scientifico in profondità (intensive) è simile a quella divina, anche se è ad essa infinitamente inferiore in estensione (estensive).



REALTÀ E RAZIONALITÀ

Durante il Medioevo lo studio della natura avveniva sapendo che essa è l'espressione di Dio, era una realtà strettamente osservata da un punto di vista religioso. Con l'arrivo dei concetti di "Umanesimo" e "Rinascimento" cambia anche il modo di vedere la realtà, cioè da un punto di vista scientifico, come qualcosa su cui si può agire e modificare. Il mondo viene analizzato attraverso uno studio empirico, basato sulle esperienze e legato al concetto di razionale. Il concetto di "Razionalità" varia staccandosi dal solo utilizzo legato alla filosofia, diventando espressione del pensiero logico (formato da ragionamento,premesse e conclusioni).
Ragionamento deduttivo: è quello che parte dal generale e va al particolare, è il normale pensiero, come per esempio un pregiudizio.
Ragionamento induttivo: è quello che parte dal particolare e arriva al generale, come la scienza, la quale parte da un esperimento, determina le variabili e va a generalizzare una legge che valga per tutti finché non viene contestata e nuovamente dimostrata.

domenica 14 ottobre 2018

MONTAIGNE: CONCETTI DEL SUO PENSIERO FILOSOFICO

• La sua riflessione filosofica si caratterizza per la consapevolezza della fragilità della condizione umana, volubile, incostante e dominata dalle passioni. A questo proposito egli critica l’antropocentrismo, convinzione sviluppatasi durante il periodo umanistico-rinascimentale, secondo cui l’uomo è al centro di tutto, misura di tutte le cose e ogni cosa nell’universo è stata creata per lui. Come può tutto l’universo nella sua infinità e perfezione essere basato su una creatura finita, fragile, limitata e incostante? Montaigne afferma che l’uomo è orgoglioso (si fa uguale a Dio e si pone sopra tutte le creature). L’orgoglio lo fa sentire più forte, nonostante sia una creatura fragile. Tuttavia il filosofo afferma che l’uomo non è né superiore né inferiore alle altre creature: tuttociò chè è sotto il cielo è sottoposto a una stessa legge e a una stessa sorte.
• Montaigne afferma che l’uomo deve accettare la morte e superarne la paura, poiché propria della natura umana. Anzi la morte è da considerarsi come la liberazione dalle passioni e dai condizionamenti della vita.
• Montaigne afferma che l’umanità è dominata dal caso, in quanto la sua esistenza non ha un fine e non possiede dei punti fermi su cui poggiare. L’uomo è dominato dall’incompletezza, in quanto tende sempre a raggiungere qualcosa che non ha. Nessun ritratto dell’uomo risulterà veritiero nel tempo, poiché nessun uomo si è guardato dentro in modo razionale. Da ciò si evince che il sapere umano ha dei limiti: la ragione non può portarci alla verità certa, non può essere uno strumento universale e oggettivo proprio perché è umana.
• Montaigne accusò gli altri filosofi di essere stati presuntuosi, poiché quando si sono guardati dentro, hanno portato alla luce soltanto gli aspetti positivi. Egli ha come modello Socrate, un saggio che ha ammesso i suoi limiti e la sua fragilità affermando di sapere di non sapere. Montaigne, come Socrate ritiene molto importante conoscere se stessi.
• Egli dava inoltre una grande importanza al confronto e alla conversazione, che riteneva un esercizio per il nostro spirito. Aveva una concezione molto aperta e tollerante: nessuna opinione lo stupiva o lo irritava. Anzi, cerca proprio la compagnia di coloro che lo criticavano. Affermava che l’uomo sbagli a giudicare frettolosamente: il nostro essere e le nostre opinioni sono volubili, così come i nostri giudizi. A questo punto, Montaigne afferma che non c’è nessuna opinione che si possa definire superiore ad un’altra, proprio perché l’uomo giudica attraverso la ragione, un mezzo non universale e soggettivo.
• Il piacere va ricercato, ma senza eccessi.