giovedì 18 aprile 2019

HUME: E GLI ESITI SCETTICI DELL'EMPIRISMO

Hume sostiene che fonte della conoscenza sono le percezioni, che si distinguono in impressioni, cioè percezioni immediate e vivide, e idee, cioè immagini ilanguidite delle impressioni.

La memoria e immaginazione consentono di conservare le impressioni e collegare le idee, tuttavia la mente non è totalmente libera, perchè procede secondo il principio di associazione, il quale opera in base a tre criteri:
  • somiglianza
  • contiguità
  • casualità(relazione tra causa ed effetto).
Le idee complesse garantiscono una conoscenza certa quando derivano da pure relazioni tra idee e una conoscenza probabile quando derivano da relazioni tra dati di fatto, le quali implicano il principio di casualità, che deriva da una tendenza soggettiva a cogliere una connessione necessaria tra due eventi successivi e contigui.

La fiducia nella regolarità dei fenomeni è frutto dell'abitudine, da cui deriva la credenza, utile per guidare la condotta umana ma priva di certezza assoluta. 

L'ETICA si fonda su criteri empirici e sul senso morale, infatti bisogna tenere distinti il piano dell'essere e quello del dover essere.
 

lunedì 1 aprile 2019

LOCKE: LA CONCEZIONE DELLO STATO E L'AFFERMAZIONE DELLA TOLLERANZA

Locke afferma che, nello stato di natura gli uomini godono dei diritti naturali alla vita, alla libertà e alla proprietà; tuttavia manca la garanzia della legalità e per questo motivo devono stipulare un contratto sociale che implica:
  • il patto di unione, gli individui si uniscono in una società civile;
  • il patto di sottomissione, i cittadini si sottomettono a un'autorità che ha il compito di tutelare i diritti naturali. 
Inoltre, afferma che lo STATO è fondato sul consenso dei cittadini, governa in modo NON arbitrario, prevede la separazione dei poteri legislativo ed esecutivo (che ha lo scopo di evitare il dispotismo).

Secondo Locke occorre tenere distinti l'ambito politico e l'ambito religioso. Il primo è finalizzato a fare le leggi e a farle rispettare e in esso vale il principio della tolleranza religiosa, fondato sul fatto che nessuna religione è superiore alle altre e la fede non può essere imposta con la forza; il secondo è finalizzato a soddisfare i bisogni spirituali, per cui la Chiesa è una società libera e volontaria.