sabato 15 dicembre 2018

IL DUALISMO CARTESIANO E L'ANALISI DELLE PASSIONI

Secondo Cartesio la res extensa, cioè la materia, e la res cogitas, cioè il pensiero, sono distinte e indipendenti e l'anima può continuare a esistere anche se il corpo muore, tuttavia anima e corpo interagiscono grazie alla ghiandola pineale, la quale consente di unificare le sensazioni e di creare una connessione tra spirito e materia.

Nell'uomo si possono distinguere le azioni, che dipendono dalla volontà e sono frutto dell'agire libero, e le passioni, che sono affezioni involontarie causate dalle forze meccaniche del corpo. L'uomo ha il dovere di imparare a dominare le passioni che lo rendono schiavo, in modo da svincolarsi dalla soggezione del corpo e affermare il proprio libero arbitrio. Grazie al suo libero arbitrio l'uomo costituisce la saggezza, la quale è il dominio della ragione sulle passioni. La saggezza permette il rispetto delle tre massime della morale provvisoria:
  1. obbedire alle leggi del proprio paese;
  2. seguire i dettami della ragione;
  3. vincere piuttosto se stessi che la fortuna.
 

LA MATERIA E IL MONDO FISICO

Secondo la fisica cartesiana il mondo è una grande sostanza estesa (RES EXTENSA), la quale è uniforme e continua (esclusione del vuoto), ed è senza limita o indefinita. In essa non ci sono incremento e decremento di masa, ma soltanto variazione di forma.

Tutto l'universo è regolato da due pricipi: LA MATERIA INERTE E LA QUANTITà COSTANTE DI MOTO. Quest'ultimo è soggetto alle tre leggi del movimento (inerzia, moto rettilineo, conservazione della quantità di moto).

Cartesio definisce inoltre, che la natura è come una macchina (meccanicismo), la quale segue unicamente le leggi dell'estensione e del movimento, quindi va studiata solo nelle sue caratteristiche oggettive.

sabato 8 dicembre 2018

Risultati immagini per cartesioCARTESIO: Dio come garante dell'evidenza

Secondo Cartesio il soggetto è sicuro della propria esistenza come essere pensante quindi ha certezza delle proprie idee, come oggetto immediato del pensiero. Le idee si distinguono in:
  • idee avventizie : derivanti dall'esperienza;
  • idee fattizie: inventate dal soggetto;
  • idee innate: non provenienti nè dall'esperienza nè dal soggetto.
Fa parte delle idee innate l'idea di DIO, dalla quale deriva che DIO ESISTE, infatti l'idea innata di Dio come essere perfetto non può scaturire da un essere imperfetto (proporzionalità tra la perfezione di un'idea e la perfezione della sua causa), deve scaturire da un essere perfetto (Dio) che l'ha impressa nella mente umana (argomento del "marchio di fabbricazione"), implica necesseriamente l'esistenza di Dio perchè il concetto di perfezione assoluta include l'esistenza (prova antologica).

Il filosofo sostiene che se Dio esiste ed è l'essere perfetto, allora Dio è buono e non inganna gli uomini. Dunque la facoltà conoscitiva degli uomini è affidabile ed è vero ciò che la ragione ci presenta in modo chiaro e distinto ( revoca del dubbio).  



CARTESIO: dubbio metodico e cogito

Cartesio ritiene che occorra individuare un metodo rigoroso di conoscenza il quale deve prendere a modello il rigore e la hiarezza del metodo matematico, pertanto elabora le quattro regole del metodo:

  • evidenza: solo le idee chiare e distinte sono da considerare vere; 
  • analisi: occorre scomporre i problemi nelle loro parti elementari;
  • sintesi: bisogna passare gradualmente dalle conoscenze semplici a quelle complesse;
  • enumerazione: è necessaria una revisione generale di tutte le fasi precedenti del processo conoscitivo.


Cartesio ricerca un fondamento certo del sapere attraverso il dubbio metodico, la cui estensione è il dubbio universale (iperbolico), in base al quale si giunge a dubitare di ogni cosa, anche le cose vere. credendo l'esistenza del genio maligno ingannatore.
Egli inoltre sostiene che l'unica certezza è rappresentata dal cogito, cioè l'intuizione immediata del proprio esistere come soggetto pensante "cogito ergo sum", e che la realtà riesce ad ingannare l'intelletto dell'uomo  perchè l'uomo esiste.