domenica 17 febbraio 2019

HOBBES: TEORIA DELL'ASSOLUTISMO POLITICO

" HOMO HOMINI LUPUS" ----> " l'uomo è lupo per l'altro uomo".
Concetto di Hobbes che si traduce con il fatto che gli uomini se lasciati in libertà sarebbero in lotta l'uno contro l'altro e che hanno una natura aggressiva, di disordine e violenza; tale conflitto nasce dal fatto che tutti vogliono tutto, nessuno conosce il senso del limite, gli uomini sono pervasi dal piacere e quindi dalla ricerca di un continuo appaggamento. 
 Quindi secondo Hobbes lo stato di natura è caratterizzato da illimitata libertà individuale, che comporta una situazione di ostilità generale con il rischio di distruzione reciproca, quindi gli uomini devono rinunciare al diritto naturale seguendo le tre massime della ragione:
  1. cercare un compromesso per ottenere la pace;
  2. limitare i propri diritti in relazione a quelli degli altri;
  3. rispattare i patti:
Dalla rinuncia razionale al diritto naturale deriva la società civile, la quale è fondata, per garantire una sicurezza fra i cittadini, sul patto di unione, che implica la convergenza di molte volontà verso un solo scopo, e il patto di sottomissione, attravero cui gli uomini conferiscono tutto il proprio diritto  e la propria forza ad un sovrano.
Dai due pati ha origine lo STATO o LEVIATANO, nome che Hobbes affida al potere assoluto che in realtà è quello di una creatura mostruosa e terribile, denominazione  che Hobbes giustifica perchè il potere del sovrano è immenso, unificando in sè quello di tutti gli altri individui, diventati sudditi. Quindi Hobbes va a raffigurare il sovrano come un individuo sovrumano, dotato di una moltitudine di teste di uomini, quasi a mostare tangibilmente questa concetrazione di tutti i poteri nelle mani di una sola persona, potere ottenuto attraverso l'uso della forza o un accordo fra le persone.
Il potere assoluto non ha mai termine, se non per la morte del re, costringe all'obbedienza delle leggi, ma non è tenuto a rispettarle, ha pieno controllo delle azioni e delle opinioni dei sudditi, coincide con la legge e stabilisce i criteri del giusto e dell'ingiusto e ingloba il potere religioso.
Nonostante il sovrano abbia un potere assoluto, ha dei limiti: non può emanare ordini che mettono a repentaglio la vita o l'incolumità dei cittadini e devere lasciare un margine di libertà ai sudditi nella sfera privata.

   HOBBES: LA PROSPETTIVA MATERIALISTICA

Secondo Hobbes l'uomo è un essere naturale e corporeo e ogni conoscenza deriva dai sensi, la quale si sviluppa attraverso tre livelli:
  • sensazione: movimento sollecitato dagli oggetti sensibili negli organi di senso che reagiscono formando un'immagine;
  • immaginazione: collega le immagini sensibili trattenute dalla memoria;
  • intelletto: collega i nomi attribuiti convenzionalmente dal linguaggio alle immagini delle cose, infatti il linguaggio ha due funzioni principali, cieè serve alla memorizzazione e alla comunicazione; inoltre consente la generillazione necessaria alla costruzione dell'edificio della scienza.
Hobbes va a definire che la materia corporea è l'unica realtà e che il movimento è l'unico principio di spiegazione dei fenomeni, pertanto esiste un rigido determinismo anche in ambito etico------> bene e male coincidono con ciò che favorisce l'autoconservazione o che la ostacola e la libertà è soltanto "libertà di fare ciò che la volontà ha deciso".  

Avendo una visione materialista, Hobbes non ha una visione dell'origine in termini edenici o religiosi-----> è pessimista  e nella sua prospettiva scientifica crede che bisogna limitare le conoscenze e le verità al mondo.
Per lui le cose accadono come conseguenza di atti, non per mano di Dio, quindi OGNI COSA HA UNA CAUSA E UNA SPIEGAZIONE.